A quanto pare le osservazioni di Beppe Grillo colpiscono direttamente al cuore, tanto da meritarsi ogni volta che apre bocca una valanga di contestazioni da parte della stampa di sinistra. A Milano ha vinto Pisapia che giustamente ha desiderato festeggiare la vittoria come avrebbe fatto chiunque altro, ma le bandiere con falce e martello che sventolavano allegramente facevano parte della ventata di novità che caratterizzeranno il suo programma politico? O erano forse un'astuta manovra per permettere all'opposizione di riguadagnare consensi ancor prima che finissero i festeggiamenti? O magari semplicemente non le hanno viste? Un uomo credibile deve esserlo fino in fondo e faccio fatica a pensare che sarebbe risultato imbarazzante far notare che quel simbolo inquietante era assolutamente fuori luogo. E per quale motivo allora sarebbero inorriditi se, qualora avesse vinto la destra, la gente fosse scesa in piazza sventolando delle svastiche?. In Italia un movimento come quello che ha infiammato le piazze spagnole probabilmente non lo vedremo mai, per due motivi. Innanzi tutto perchè il movimento 5 stelle è già da tempo riuscito a canalizzare le esigenze politiche di chi non si riconosce assolutamente all'interno del vecchio decadente sistema dei partiti politici; e poi perchè in Italia non saremmo mai capaci di scendere in piazza a manifestare senza indossare una maglietta di Che Guevara. E' evidente che tutto il sistema politico italiano è costruito su solide fondamenta di ipocrisia e che ogniqualvolta queste fondamenta vengono messe in discussione dal coraggio della coerenza, tale pericolosa minaccia deve essere immediatamente stroncata sul nascere. Mi metterei l'anima in pace qualora il buffone di Arcore avesse raggiunto lo status di uomo intoccabile grazie alle sue straordinarie doti intellettuali e manageriali, ma temo proprio che non sia così. Piuttosto mi sembra più verosimile immaginare la complicità di una sinistra in decomposizione molto più vicina al suo acerrimo rivale che al proprio elettorato. Oggi il cittadino italiano non è più obbligato a prostituirsi ogni volta che si presenta alle urne nè gli è più consentito lamentarsi dei soliti politici corrotti. E' sufficiente valicare una linea ormai chiara come il sole per passare dalla politica morta del denaro e dei privilegi a quella attiva del rispetto dei diritti del cittadino e delle proposte per il bene della comunità. Senza soldi e potere la politica allora rinascerebbe e la gente conoscerebbe finalmente il piacere di andare a votare.
31 maggio 2011
21 maggio 2011
Generazione NI NI
Anche la Spagna da pochi giorni ha il suo movimento di qualità (Movimiento 15-M) che, seppur ancora tutto da sviluppare, si presenta al mondo come apartitico (NI de derecha, NI de izquierda), totalmente non violento e soprattutto decisamente propositivo. Le loro richieste assomigliano molto a quelle del Movimento 5 stelle: NO ai privilegi per i parlamentari, acqua e sanità pubblica, leggi sviluppate direttamente dai cittadini attraverso votazioni popolari, NO al nucleare, VIA i politici condannati dal parlamento, particolare attenzione per il tema dell'ambiente. Come il movimento 5 stelle sono molto temuti dalla vecchia classe politica che non riesce a localizzarli e di conseguenza manipolarne il voto. Ho avuto la fortuna di vederli con i miei occhi, molti sono giovanissimi che forse neanche si rendono completamente conto della travolgente realtà che stanno vivendo. E questo li rende ancor più meravigliosi, credibili, incontaminati. La prima impressione è quella del caos, ma avvicinandosi, entrando più in profondità nel labirinto della struttura in Puerta de Sol, diventa sempre più intenso, quasi palpabile, l'enorme interesse affinchè nulla sia lasciato al caso, tutto scrupolosamente organizzato nei minimi dettagli. Ovviamente bandito qualsiasi riferimento a partiti politici e vivamente scoraggiato il consumo di alcohol, gruppi organizzati in commissioni per discutere delle varie tematiche, giovani che offrono da bere e da mangiare in siti adibiti a questo scopo, annunci continui che invitano i partecipanti a fare attenzione alla disidratazione ed ai colpi di calore. E ancora, un'infermeria allestita nel centro della piazza, un luogo interamente dedicato all'intrattenimento dei bambini, e persino un interprete per i sordomuti. Insomma un piccolo embrione di società dove spicca l'intento di offrire condizioni di vita dignitose per chiunque. La prima cellula di uno straordinario progetto di equità che nasce da una vera e propria rivoluzione etica e che non può più tollerare la prepotenza di una vecchia politica fine a se stessa, totalmente scollegata dalle esigenze di una cittadinanza sempre più confusa e manipolata.
13 maggio 2011
Sogno a Cinque Stelle
Commento un articolo di Marco Bracconi che ho incontrato nella prima pagina on-line di Repubblica leggermente sopra la notizia del gravissimo attentato in Pakistan. Costui definisce gli aderenti al movimento Cinque Stelle dei guastatori e sostiene di conoscerne i reali perversi obiettivi. In realtà il fatto che il movimento cominci a dare fastidio è un segnale positivo che conferma la sua crescita. Non capisco però in cosa consista il mistero, considerato che gli obiettivi del movimento sono chiaramente illustrati nel suo programma (capisco che questa parola risulti difficile da comprendere per gli attuali partiti del nostro paese). Su una cosa non c'è dubbio, e cioè che se lo psico-buffone che guida il governo dovesse ottenere ulteriori vittorie elettorali sarebbe per la comprovata bassezza intellettuale e morale dei suoi sostenitori e per nessun altro motivo. La spezzettata sinistra sembra aver accettato uno scontro di tipo calcistico, dove l'unica cosa che importa è vincere ad ogni costo e lo confermano le dichiarazioni di Bersani che "punta a due vittorie". Non ha specificato però se in casa o fuori. La situazione politica italiana è figlia del compromesso e delle brame di potere, dell'antico disinteresse degli italiani e dell'attuale compulsiva ricerca a tutti i livelli del proprio interesse personale. Siamo stati raggirati, insultati, offesi dalla forma con la quale il sindaco di Milano uscente, invece di illuminare il popolo italiano su come abbia potuto permettere che la sua città diventasse uno dei più importanti centri mondiali della crimalità organizzata, abbia usufruito del tempo di cui disponeva per rivolgere al suo avversario politico ridicole diffamanti accuse. Il vecchio triste discorso dello scegliere il male minore, del non disperdere i voti, che ci accompagna da anni nella lotta contro il berlusconismo e che alla fine non ha portato a nessun risultato concreto oggi trova finalmente un'alternativa credibile. A differenza di coloro che votano solo per contrastare lo psico-pagliaccio e che non hanno la minima idea di quello che accadrà dopo, il movimento Cinque Stelle si propone di infondere la speranza che un'altra politica è possibile, che non è indispensabile accettare con il proprio voto un sistema palesemente corrotto per onorare i propri ideali. Era necessario che il governo cadesse tanto in basso per indurre i parlamentari dell'opposizione a cominciare ad ispirarsi a principi etici? Dopo il distacco di Fini a loro spettava solo il semplice compito di compiere qualche gesto esemplare (come le dimissioni all'unanimità e la riforma elettorale) allo scopo di risparmiare tanta sofferenza a questo martoriato Paese che peraltro deve ancora conoscere le reali conseguenze di questo lungo periodo di follia governativa. Nessuna azione politica è stata fatta nè probabilmente si farà per provare a ricominciare quanto prima a ricostruire l'Italia. Questa classe politica non mi interessa, non mi ispira fiducia, preferisco sognare a Cinque stelle piuttosto che gioire per l'ennesima volta, ricoperto di fango.
7 maggio 2011
L'unica vera rivolta in Italia
I pastori sardi, gli unici in Italia a ricordarci che quanto sta accadendo nel Mediterraneo riguarda concretamente anche noi. I soli che per la prima volta pronunciano la parola "rivoluzione". La parte dimenticata d'Italia che attacca i politici italiani con una tale violenza da far sembrare quel poveretto di F. presente in studio il sovrano di uno staterello chiamato "Lombardia" totalmente disconnesso dalla realtà del Paese (quanta tristezza nel vedere un uomo vantarsi di governare una delle aree più controllate dalla criminalità organizzata del mondo). Questa gente di Sardegna è la parte più vera, più genuina, più credibile che in questo momento abbiamo in Italia, probabilmente l'unica che sta lottando realmente per la sopravvivenza contro lo strozzinaggio dello Stato e delle banche. Da qui, da questa terra meravigliosa, esperti professionisti del settore travestiti da umili pastori ci insegnano come si combatte la disastrosa disuguaglianza sociale che regna nel nostro Paese, come si affronta uno Governo spaventosamente corrotto. Non a caso probabilmente, ancora una volta dai pastori affiora la verità. Evidentemente chi è tanto a contatto con la terra giunge a comprendere perfettamente quelle che sono le reali necessità dell'uomo. E adesso l'uomo ha bisogno di ribellarsi, di far sentire finalmente la propria voce, di dire basta ai privilegi delle solite caste pseudo-religiose o politiche fonte di discriminazione e di povertà. Loro hanno coraggio da vendere e noi tanto sostegno da offrirgli.
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