Commento un articolo di Marco Bracconi che ho incontrato nella prima pagina on-line di Repubblica leggermente sopra la notizia del gravissimo attentato in Pakistan. Costui definisce gli aderenti al movimento Cinque Stelle dei guastatori e sostiene di conoscerne i reali perversi obiettivi. In realtà il fatto che il movimento cominci a dare fastidio è un segnale positivo che conferma la sua crescita. Non capisco però in cosa consista il mistero, considerato che gli obiettivi del movimento sono chiaramente illustrati nel suo programma (capisco che questa parola risulti difficile da comprendere per gli attuali partiti del nostro paese). Su una cosa non c'è dubbio, e cioè che se lo psico-buffone che guida il governo dovesse ottenere ulteriori vittorie elettorali sarebbe per la comprovata bassezza intellettuale e morale dei suoi sostenitori e per nessun altro motivo. La spezzettata sinistra sembra aver accettato uno scontro di tipo calcistico, dove l'unica cosa che importa è vincere ad ogni costo e lo confermano le dichiarazioni di Bersani che "punta a due vittorie". Non ha specificato però se in casa o fuori. La situazione politica italiana è figlia del compromesso e delle brame di potere, dell'antico disinteresse degli italiani e dell'attuale compulsiva ricerca a tutti i livelli del proprio interesse personale. Siamo stati raggirati, insultati, offesi dalla forma con la quale il sindaco di Milano uscente, invece di illuminare il popolo italiano su come abbia potuto permettere che la sua città diventasse uno dei più importanti centri mondiali della crimalità organizzata, abbia usufruito del tempo di cui disponeva per rivolgere al suo avversario politico ridicole diffamanti accuse. Il vecchio triste discorso dello scegliere il male minore, del non disperdere i voti, che ci accompagna da anni nella lotta contro il berlusconismo e che alla fine non ha portato a nessun risultato concreto oggi trova finalmente un'alternativa credibile. A differenza di coloro che votano solo per contrastare lo psico-pagliaccio e che non hanno la minima idea di quello che accadrà dopo, il movimento Cinque Stelle si propone di infondere la speranza che un'altra politica è possibile, che non è indispensabile accettare con il proprio voto un sistema palesemente corrotto per onorare i propri ideali. Era necessario che il governo cadesse tanto in basso per indurre i parlamentari dell'opposizione a cominciare ad ispirarsi a principi etici? Dopo il distacco di Fini a loro spettava solo il semplice compito di compiere qualche gesto esemplare (come le dimissioni all'unanimità e la riforma elettorale) allo scopo di risparmiare tanta sofferenza a questo martoriato Paese che peraltro deve ancora conoscere le reali conseguenze di questo lungo periodo di follia governativa. Nessuna azione politica è stata fatta nè probabilmente si farà per provare a ricominciare quanto prima a ricostruire l'Italia. Questa classe politica non mi interessa, non mi ispira fiducia, preferisco sognare a Cinque stelle piuttosto che gioire per l'ennesima volta, ricoperto di fango.
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