15 agosto 2012

L'Impero colpisce ancora



Adoro lo sport e le Olimpiadi dovrebbero rappresentare la sua piú elevata celebrazione, purtroppo dello spirito olimpico rimane ben poco. Sotto i riflettori vi sono sempre piú atleti ultra professionisti che ormai sono piú vicini al mondo delle macchine che a quello degli esseri umani, cerimonie dal costo decisamente imbarazzante, sistemi di difesa che ricordano l'epoca dei bombardamenti e le solite immancabili multinazionali antitesi perfetta di qualsiasi cosa che possa possedere uno spirito. Dopo la Cina é adesso un altro l'impero che a suon di medaglie si guadagna l'approvazione internazionale in mondovisione del suo sistema basato sulla dominazione economica di territori disseminati in ogni parte del mondo e di cui la regina é sovrana. Come sarebbe meno opportunistico se gli atleti provenienti da aree disagiate del pianeta potessero venire supportati da un comitato olimpico internazionale invece di essere costretti a vestire i colori della potenza occidentale miglior offerente; magari avendo la possibilitá di gareggiare senza una bandiera (qualora fossero in contrasto con il governo del loro paese di origine). Ma evidentemente le Olimpiadi non sarebbero Olimpiadi senza gli inni nazionali e quel patetico sventolio di bandiere, simboli di devastazione e iper-nazionalismo che facilmente passano in secondo piano davanti alla conquista di una medaglia d'oro. Rimangono da ammirare alcune (sempre piú isolate) gesta di atleti che, al di lá dei formalismi di circostanza, riescono almeno in parte a far rivivere lo spirito olimpico grazie alla passione, al sacrificio, ma soprattutto all'umanitá che comunicano. In occasioni tanto importanti é praticamente impossibile non trasmettere una forma di agonismo ai limiti del patologico, ed è per questo che é soltanto grazie al modo in cui si vince o si perde che i giovani possono interiorizzare un messaggio positivo o negativo dalle prestazioni dei loro campioni. In ogni caso, come 4 anni or sono in Cina, l'apoteosi del nazionalismo é stata raggiunta, l'Impero ha colpito ancora.

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