I telegiornali continuano a vomitarci addosso le promesse
dei soliti inguardabili personaggi, le previsioni di voto in tempo reale, il
gossip a tutto campo riguardo le probabili alleanze. Ma possibile che la
politica italiana sia questo? Un enorme mercato dove soggetti politicamente
molto vicini all'estinzione vengono magicamente riciclati continuando a
riempire gli schermi con la loro arroganza, come se la loro presenza ormai
prescindesse dalla volontá dei cittadini. Le campagne elettorali dovrebbero
essere un momento di verifica dei risultati raggiunti e non un bombardamento di
promesse vuote. É assurdo continuare a sentir parlare di percentuali e dati in
generale che nessuno smentisce, se non gli esponenti di altre fazioni
politiche. L'influenza che questi individui hanno a livello mediatico é
impressionante. Infatti la televisione ha letteralmente fatto a pezzi la
volontá della gente di accedere ad un'informazione sana. La situazione politica
italiana attuale é il frutto di decenni di pigrizia culturale. Ne é la
dimostrazione il fatto che, per molti cittadini, é sufficiente leggere il
titolo di qualche quotidiano o vedere frammenti di discorsi trasmessi in
televisione per pensare di aver compreso gli obiettivi del movimento 5 stelle. É
inaccettabile che questa classe politica riesca a raggiungere milioni di
persone senza che vi sia l'opportunitá in tempo reale di smentire i contenuti delle loro
affermazioni (compito che spetterebbe ai giornalisti). Ma i politici sono come
le stars di un grande film e nessun regista se li lascerebbe scappare quando
l'obiettivo é ovviamente l'incasso al botteghino. Non é importante quindi
quello che dicono, anzi, quanto piú é assurda un'affermazione tanto piú fará
notizia e sicuramente comporterá una replica, un chiarimento o una smentita
(altre notizie). Insomma l'unica cosa che conta é che ci siano, che parlino,
che riempiano gli spazi dei notiziari a scapito di doverosi approfondimenti
sulle questioni internazionali di cui ci é dato conoscere solo il numero dei
morti. Ci dicono che siamo politicamente inesperti, é vero. Ma chi dovrebbe
trasmetterci questa esperienza? Ed in che consiste? Perché se l'esperienza che
ci manca riguarda la compravendita di parlamentari o l'abilitá di non fare
niente per 20 anni e di voler fare tutto ad un mese dalle elezioni, se
l'esperienza che ci manca é quella di avanzare una proposta e poi ritirarla rendendosi conto che si perdono punti nei sondaggi, o di negare anche l'evidenza, allora
ad una simile esperienza preferisco una sana, autentica inesperienza.
Solo la luce del giorno
24 gennaio 2013
17 gennaio 2013
La violenza sulle donne é un problema degli uomini
La
definizione maggiormente riconosciuta di violenza contro le donne é quella proposta
dall'ONU nel 1993: qualsiasi atto di
violenza per motivi di genere che abbia come risultato reale o possibile un danno
fisico, sessuale o psichico (comprese le minacce), la coercizione o la privazione
arbitraria della libertá personale, sia che si verifichi nella vita pubblica
che in quella privata. Le
ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le
donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo.
Le vittime ed i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o
culturali, ed a tutti i ceti economici. Secondo l'Organizzazione Mondiale della
Sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da
parte di un uomo nel corso della sua vita (Wikipedia). Con il trascorrere del tempo la violenza contro le donne ha acquisito sempre piú
una connotazione di tipo sociale trasformandosi in un comportamento finalizzato
alla creazione di disuguaglianza nel rapporto di coppia o al mantenimento della
stessa. Per
spiegare il profilo del maltrattatore si é fatto spesso riferimento all'esistenza
di una serie di patologie psicologiche: carattere aggressivo, mancanza di
controllo della rabbia o un'infanzia segnata da esperienze di maltrattamento.
Tali spiegazioni tendono a ricercare una causa esterna al fenomeno del
maltrattamento ridimensionando in tal modo la responsabilitá dell'aggressore. Le teorie sociali e culturali, invece, si
dichiarano a favore dell'esistenza di valori culturali che legittimano il
controllo dell'uomo sulla donna: quindi né le donne nascono vittime, né gli
uomini sono geneticamente predisposti a comportarsi da aggressori.
L'esercizio del potere ha due effetti fondamentali:
L'esercizio del potere ha due effetti fondamentali:
oppressivo
(uso della violenza per ottenere un fine) e strutturale
(ridefinisce la relazione in una condizione di asimmetria e disuguaglianza). Gli
uomini offrono la loro protezione alle donne in cambio di obbedienza e
sottomissione occupando cosí una posizione di controllo e dominio. Il
carattere sottile e nascosto di tale tipo di sessismo (nel suo aspetto
"benevolo" di protezione) rende piú difficile la sua percezione e
nello stesso tempo ritarda la reazione di rifiuto da parte delle vittime. La
violenza é un mezzo che la societá e la cultura mettono a disposizione degli uomini
affinché possano ricorrere ad essa quando lo ritengono opportuno. L'aggressore
agisce coerentemente con il suo obiettivo di sottomissione e controllo e per
questo non esiste un unico profilo di maltrattatore poiché ognuno sperimenta il
potere e la minaccia in maniera differente ed agisce di conseguenza. Esistono
tuttavia alcuni tratti comuni:
Colpevolizza
la donna per la situazione che sta vivendo.
Si
afferra ad ideali maschilisti tradizionali, la violenza risulta una condotta
acquisita e legittima ed una forma per simbolizzare il suo potere.
Rigiditá di pensiero. Scarsa empatia.
Elevato bisogno di affermazione personale.
Incapacitá di tollerare l'idea di non essere all'altezza del proprio ruolo.
La consapevolezza di avere sempre ragione ("lo faccio per il tuo bene").
Tendenza a sminuire le conseguenze del proprio comportamento.
Bassa autostima. Insicurezza. Dipendenza. Gelosia.
Quest'ultima implica un atteggiamento possessivo che va al di lá dell'aspetto puramente sessuale giacché ha come obiettivo ultimo l'isolamento sociale della vittima. La novitá del presente studio é contestare gli stereotipi e mettere in evidenza la "normalitá" del profilo dell'aggressore. Continua...
Telefono rosa
Centri contro la violenza sulle donne in Italia
Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donneRigiditá di pensiero. Scarsa empatia.
Elevato bisogno di affermazione personale.
Incapacitá di tollerare l'idea di non essere all'altezza del proprio ruolo.
La consapevolezza di avere sempre ragione ("lo faccio per il tuo bene").
Tendenza a sminuire le conseguenze del proprio comportamento.
Bassa autostima. Insicurezza. Dipendenza. Gelosia.
Quest'ultima implica un atteggiamento possessivo che va al di lá dell'aspetto puramente sessuale giacché ha come obiettivo ultimo l'isolamento sociale della vittima. La novitá del presente studio é contestare gli stereotipi e mettere in evidenza la "normalitá" del profilo dell'aggressore. Continua...
Telefono rosa
Centri contro la violenza sulle donne in Italia
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Convenzione di Istanbul
Observatorio de la violencia de género
13 gennaio 2013
La "merce" piú preziosa
Dopo la decisione della Cassazione che
ha confermato l'affidamento esclusivo di un bambino alla madre che convive con
un'altra donna, è esplosa la polemica. Massimo sconcerto dal mondo ecclesiastico. Circa
la possibile “apertura” alle adozioni
da parte di coppie gay che questa sentenza potrebbe comportare, il presidente
del dicastero vaticano per la famiglia, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, ha
dichiarato: ”L’adozione dei bambini da parte degli omosessuali porta il bambino
a essere una sorta di
merce....." (ilFatto Quotidiano).
Personalmente ritengo che un bambino
diventi merce nel momento in cui viene avviato al battesimo,
alla comunione ed alla cresima quando ancora a stento riesce a distinguere i
Power Rangers dai Playmobil.
La Chiesa-Vaticano si é ormai resa conto da tempo che dal punto di
vista religioso perde decisamente colpi nei confronti della concorrenza, riguardo
l'aspetto spirituale é difficile pensare che possa avere un ruolo credibile considerando le stragi di cui si é resa piú volte colpevole o complice ed i crimini che continua
a coprire come istituzione. Si affanna dunque ad usufruire dell'unico reale potere
che le rimane, quello politico, e ad intromettersi negli affari di Stato
dell'unico Paese che glielo permetterebbe, il nostro.
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