La storia di un terrorista palestinese di Nablus che deve
compiere la sua missione suicida a Tel Aviv. Il ritratto che emerge è quello di
un uomo che sceglie di dare la vita per i suoi ideali e per il suo popolo.
Rinuncia all'amore che sta nascendo con la bella Lubnza Azabal (Exils)
e all'affetto della sua famiglia per continuare la resistenza all'occupazione e
per riscattarsi dall'onta di avere avuto un padre che ha collaborato con gli
israeliani. La narrazione del palestinese Hany Abu-Assad (Rana's Wedding)
è avvincente e racconta le ultime 48 ore del kamikaze Said e del suo amico
Khaled, nella loro "missione santa" verso la morte: i riti della
preparazione fisica e spirituale al passaggio, la foto da guerriero che verrà
poi affissa in città, il video per i fedeli e i famigliari. Un film
significativo che spiega, senza giudizi e senza retorica, il punto di vista di
un martire omicida.
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