Gli
Shministim sono studenti israeliani che sono stati imprigionati per essersi
rifiutati di prestare servizio in un esercito che occupa i territori
palestinesi. We won't kill for Israel, è il
loro slogan. Il 18 dicembre 2008 ha segnato la data di lancio di una campagna
globale per liberarli dalla prigione. Quattro
anni fa il processo a Omer Goldman creò un certo clamore, perché Omer è anche
figlia di un alto dirigente del servizio segreto Mossad.
Tratto dalla
lettera degli Shministim:
"La
politica degli insediamenti è razzista per principio: in nome dell’ideologia
messianica, ha creato una realtà di apartheid nella Cisgiordania. Palestinesi
privi di diritti e coloni privilegiati vivono vite contrastanti gli uni accanto
agli altri. I coloni partecipano all’elezione del governo che amministra i loro
affari, mentre i palestinesi vivono sotto governo militare. I coloni godono dei
benefici della sicurezza sociale e di benefici economici, mentre i palestinesi
vivono una vita di povertà e schiavitù. I coloni sono processati da tribunali
israeliani secondo la legge israeliana, mentre i palestinesi sono processati da
tribunali militari senza il diritto elementare a un giusto procedimento.
Qualsiasi essere umano contrario al razzismo trova questa realtà rivoltante e
inaccettabile....
Nella
società israeliana è un dato di fatto che a 18 anni, ogni giovane uomo o donna
partecipa al servizio militare. Tuttavia non possiamo ignorare la verità:
l’occupazione è una situazione estrema, violenta, razzista, inumana, illegale,
non democratica e immorale, che minaccia la vita di entrambe le nazioni. Noi,
che siamo stati allevati con i valori di libertà, giustizia, rettitudine e pace
non possiamo accettarlo. La nostra obbiezione a diventare soldati
dell’occupazione, nasce dalla nostra lealtà ai nostri valori e alla società che
ci circonda, ed è parte della nostra continua lotta per la pace e l’uguaglianza,
una lotta la cui natura ebreo-araba prova che la pace e la coesistenza sono
possibili.
Questo è il nostro pensiero, e noi siamo disposti a pagarne il prezzo".
Questo è il nostro pensiero, e noi siamo disposti a pagarne il prezzo".
Nessun commento:
Posta un commento