Vi sono
poi alcuni comportamenti abituali, spesso velati, definiti "micromaschilismi"
che almeno in apparenza non risultano nocivi ma che possono rendere meno visibile
il fenomeno del maltrattamento ed il cui scopo é quello di minare l'autonomia
della donna. Fra
questi atteggiamenti spiccano l'eccessiva insistenza (l'uomo insiste
nell'imporre il suo punto di vista fino al punto in cui la donna cede per
sfinimento), l'intimidazione (l'uomo insinua che se la donna non obbedisce ci
saranno delle conseguenze), il paternalismo protettore (l'uomo afferma di agire
sempre per il bene della donna, perché la ama), la svalutazione (l'uomo denigra
qualsiasi atteggiamento che si allontana dal tradizionale ruolo della donna),
la strategia del suscitare pena nella vittima (l'uomo si mostra incapace di
badare a se stesso) e/o la strategia delle promesse e dei regali. Anche per
quanto riguarda la vittima, la ricerca di un profilo specifico rende piú
difficile la comprensione del fenomeno. Risulta invece piú efficace analizzare
gli ostacoli che impediscono alle donne coinvolte di porre fine ad una
situazione di maltrattamento. Trattandosi di un fenomeno culturale, molte donne
tendono inconsapevolmente ad accettare forme aggressive di comportamento. Il ciclo della violenza descritto da Walker mette in evidenza le diverse
fasi del fenomeno (tensione, aggressione e remissione). Nella fase di
remissione (o "luna di miele") l'aggressore gratifica la sua vittima
con regali o segni di pentimento con il fine di evitare che questa possa rendersi conto della situazione e agire di conseguenza. Si tratta di una
strategia ambivalente che combina premio e castigo. Se l'uomo si mostra a volte
ostile, altre benevolente, la donna sará portata a pensare che é la sua stessa condotta
a determinare la violenza attribuendosi la responsabilitá dell'accaduto. Il
ripetersi di questo ciclo fará in modo che la donna si senta sempre piú
dipendente dall'uomo, nell'intento di evitare l'aggressione, sviluppando
meccanismi di difesa psicologica che la porteranno fino al punto di negare la
situazione di maltrattamento. A questo si aggiunge una scarsa speranza da parte
della vittima di venirne fuori con le proprie forze data da una fiducia molto
debole nel sistema sociale in cui vive: disuguaglianza fra uomini e donne a
livello lavorativo, minore occupazione femminile, maggiori incarichi domestici,
minore disponibilitá economica. Tutto ció contribuisce a mantenere la donna in
una condizione di continua dipendenza. Parte prima - Parte terza
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