24 febbraio 2011

La guerra civile italiana


Occorre che "il fondamentalismo islamico non prevalga negli assetti futuri", ha dichiarato il solito delirante presidente del consiglio, ma che vuol dire? Forse voleva ancora una volta proclamare la sua ideologia che non è più un segreto da tempo. Non so se gli italiani se ne rendono finalmente conto, ma un paese in cui la ricchezza non si capisce proprio da dove provenga e che non perde occasione per sperperare il denaro pubblico come può figurare fra le maggiori potenze mondiali? E' evidente che pur di ottenere gas e petrolio il governo italiano si sia compromesso in maniera inequivocabile stringendo accordi con un Paese di cui ormai, almeno per sentito dire, chiunque conosce la tratta di essere umani e le torture che avvengono nei suoi centri di detenzione. Francesco Storace, l'uomo di marzapane, ha affermato ad Annozero che  per chi occupa determinati ruoli in Italia è assolutamente normale ricevere richieste che non si possono rifiutare, quindi perchè scandalizzarsi tanto per quello che è accaduto al pagliaccio di Arcore? E' questa l'ideologia che tentano di imporci e che molti italiani condividono, generare paura nella gente e spingerla ad accettare la corruzione come se fosse patrimonio nazionale arrivando persino a indurla a compromettersi con un dittatore che sarà accusato di crimini contro l'umanità, pur di non farle mancare gas e petrolio. In fondo dicono di farlo per il nostro bene. Quando in un intervista chiesero al soldatino di piombo Ignazio La Russa se sentiva che in Libia i suoi diritti sarebbero stati garantiti in qualità di rifugiato politico. Egli rispose che non si sarebbe sentito garantito come in Italia ma bensì come in Spagna, mi chiedo se sia possibile dare una riposta tanto infelice. Ormai appare evidente che in Italia ci troviamo nel pieno di una guerra civile ideologica. Non si tratta più di esprimere un'opinione ne vi è la possibilità di dire un giorno "io non sapevo". E' tutto magnificamente alla luce del sole, l'ignoranza non è più ammissibile, chi non si accorge di quello che sta accadendo è solo perchè si rifiuta di aprire gli occhi per il terrore di vedere minacciati i propri miseri interessi personali. Per molto tempo L'Italia è stata complice delle torture perpetrate in Libia, per ancor di più è stata devastata e lo è tuttora dalla corruzione, dall'evasione fiscale e dalla collusione fra mafia e politica. La questione è semplicissima, chi vuole continuare così? Come in tutte le guerre civili non esiste il dialogo, la frattura ideologica fra le due parti è talmente grande che non permette alcun tipo di confronto (le trasmissioni di approfondimento politico ne sono la prova lampante). Come in tutte le guerre civili le due parti sono consapevoli di starsi giocando tutto; i berlusconiani si battono per qualcosa di eticamente inaccettabile, la difesa del loro padrone a tutti i costi e con ogni mezzo, poichè l'alternativa sarebbe l'estinzione. E come in tutte le guerre civili vedremo molti degli sconfitti passare dalla parte dei vincitori "come se" l'immane tragedia di fomentare l'odio fra uomini che abitano la stessa casa fosse stato solo lo squallido e triste copione che il buffone di Arcore gli aveva ordinato di recitare.

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