"LA MAFIA E' UNA COMPONENTE ORGANICA DEL SISTEMA DI POTERE ITALIANO"
In un altro paese è la ricostruzione storica della mafia, dalla Prima Repubblica ai giorni nostri. Uno sguardo al passato per ricordare gli uomini che resero possibile quel capolavoro giudiziario che è entrato di diritto nella storia come "maxiprocesso". Quegli uomini che si definivano "morti che camminano" e che proprio dopo le sentenze di condanna definitiva per numerosi capi della mafia, furono vergognosamente abbandonati dallo Stato al loro triste destino. Chi beneficiò di quelle morti? Chi non sarebbe dove si trova in questo momento se solo uno di loro fosse ancora vivo? Appena un anno dopo la strage di via D'Amelio, un uomo che sarà presto condannato in via definitiva per "concorso esterno in associazione mafiosa", approfittando del vuoto ideologico conseguente alla scomparsa dei magistrati GIOVANNI FALCONE e PAOLO BORSELLINO, veniva incaricato di fondare il partito dell'illegalità, di consacrare l'unione fra mafia e politica, di sviluppare quel progetto perverso che adesso non avrebbe incontrato più alcun ostacolo. Veniva alla luce così il partito della mafia, nasceva "Forza Italia".