Immobili di proprietà della Santa Sede resteranno esenti dal pagamento dell’Imu (Imposta municipale unificata), la tassa che con il federalismo sostituirà l’Ici. Il testo del federalismo fiscale, nella sua ultima versione, reintroduce l’esenzione dalla nuova imposta per quegli immobili ecclesiastici adibiti ad attività commerciali e di ricezione. Sono questi gli edifici al centro delle polemiche mosse dai Comuni che lamentano mancate entrate e dagli albergatori che parlano di concorrenza sleale. A difendere l’esenzione chi vede così salvaguardate le attività di solidarietà della Chiesa (Radio 24). Il punto è che quando l’esenzione fu stabilita per l’Ici provocò molte polemiche. In tanti sostennero che era giusto favorire la Chiesa, ma altrettanti parlarono di trattamento di favore ingiustificato. La questione è stata portata all’attenzione delle autorità di Bruxelles. Furono soprattutto i radicali a sollevare la questione. La Commissione europea si è mossa aprendo un’indagine che si è trasformata in procedura di infrazione. Ora è abbastanza elevato il rischio che si arrivi a una sanzione per l’Italia. «L’avere inserito di nuovo l’esenzione sull’Imu a Bruxelles sarà vissuta come uno sgarbo. Anzi, come la volontà cocciuta di insistere su un privilegio che le autorità comunitarie hanno già detto di non apprezzare», ha spiegato ieri il radicale Maurizio Turco (Controlacrisi.org).
Vedi l'inchiesta di EXIT FILES
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