4 luglio 2011

Gli eroi della Val di Susa


Persino quando costruirono la diga del Vajont riuscirono a convincere qualcuno. Ed invece oggi a questo TAV in Val di Susa non ci crede proprio nessuno se non i soliti esponenti della vecchia politica in estinzione che per puro istinto di conservazione sono costretti a svolgere il loro ruolo di opposizione all'evoluzione del genere umano. Non un membro del governo ha mostrato il suo volto per spiegare ai manifestanti le ragioni di una tale improponibile impresa, nessuno ha presentato un serio bilancio del costo/beneficio dell'opera. Non una parola sull'emissione delle polveri d'amianto, sulla distruzione quasi totale delle sorgenti d'acqua, sull'attuale, reale entità delle comunicazioni commerciali fra Italia e Francia. E chi avrebbe potuto esporsi a dialogare con la gente che manifestava pacificamente prima che si verificassero gli inevitabili disordini? Un ministro dell'interno (di cui ho vergogna a riportare il nome) condannato in via definitiva per oltraggio e resistenza al pubblico ufficiale? La strategia della politica dei morti è sempre la stessa. Chi si oppone saggiamente alle opere pubbliche ideate esclusivamente per arricchire la casta (per esempio il ponte sullo stretto di Messina, l'ormai finalmente defunta questione sul nucleare) non va neanche considerato, non merita spiegazioni, non è niente. Va però astutamente provocato fino al punto che dal niente (grazie al comportamento di pochi), diventa il più feroce dei criminali e dal quel momento comincia la repressione in nome della legalità di cui lo Stato è garante. Purtroppo questo Stato, così com'è, non garantisce proprio nulla che sia uguale per tutti, è solo la squallida degenerazione di un'idea di democrazia. E' la più grande truffa organizzata dal potere che si adorna di principi democratici pur anteponendo chiaramente i propri interessi personali a quelli del popolo. Loro hanno a disposizione la totalità delle forze armate, gli anti-TAV si difendono con gli striscioni e quando ci sono dei feriti allora è scontato chi sono i buoni e chi i cattivi, come se le forze dell'ordine agissero per imposizione divina.   Loro (la casta) li attaccano con manganelli che non avrebbero mai il coraggio di adoperare personalmente manipolando, umiliando, abusando di una forza lavoro  che riceverebbe molte più soddisfazioni qualora fosse impegnata nella lotta contra la criminalità organizzata piuttosto che scaraventata come cani da combattimento contro bersagli inermi.  

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