20 novembre 2012

La marcia di Esculapio


Gli specialisti costituiscono il cuore del nostro sistema sanitario. Il controverso concetto di meritocrazia, che tanto va di moda nel nostro Paese ma di cui pochi conoscono l'origine, prevede che per accedere ad una scuola sia troppo spesso necessario immolarsi gratuitamente alle dipendenze di qualcuno per un periodo di tempo variabile in attesa del concorso. Ovviamente sperando nel frattempo di non essere scavalcati dal raccomandato dell'ultima ora. Molte scuole di specializzazione soprattutto nel meridione si sono trasformate in veri e propri feudi totalmente isolati dal resto d'Italia. Meritocrazia é una bella parola ma risulta assolutamente vuota (rischiando di ottenere l'effetto contrario a quello sperato) se non applicata in un contesto che garantisca pari opportunitá per tutti. L'unico modo per ottenerlo é attraverso un concorso unico nazionale, e quindi non manipolabile a livello locale. Tale concorso prevede un esame unico per tutti sulla base del quale viene stilata una classifica. I medici a seconda della loro posizione avranno la possibilitá di scegliere l'una o l'altra scuola fino ad esaurimento posti. Semplicissimo e distruggerebbe definitivamente una delle forme in cui si esprime la mentalitá mafiosa nel nostro Paese. In Spagna si svolge esattamente cosí e funziona benissimo. Attualmente in Italia ogni scuola bandisce il suo concorso (totalmente arbitrario e spesso truccato) con la conseguente pioggia di raccomandazioni, anche da parte di esponenti della Chiesa. E cosí ci ritroviamo tutti i figli di "qualcuno" ricercatori universitari a 34 anni e le scuole sbarrate per la maggior parte dei comuni mortali. Bella schifezza di sistema. In alcune scuole di specializzazione esistono addirittura liste di attesa (anche di anni), come se il fatto di doversi presentare ad un concorso passasse totalmente in secondo piano. Tutto questo porta inevitabilmente allo sfruttamento del medico specializzando in quanto eterno debitore nei confronti di colui che, almeno in teoria, sará suo maestro. Un concorso unico nazionale insieme all'abolizione degli esami di specializzazione (altro elemento fondamentale per fare in modo che i medici non siano piú ricattabili) avrebbe come conseguenza la fine della sudditanza dei medici rispetto ai direttori delle scuole i quali non avrebbero piú la possibilitá di filtrare i candidati. Ne deriverebbe inoltre, un maggior interesse da parte di tutti (non sapendo il candidato in quale scuola realizzerá il suo corso di specializzazione) affinché venga garantito un adeguato livello di formazione nelle scuole su tutto il territorio nazionale. In poche parole, nel giro di pochi anni, avremmo specialisti meglio formati e molto meno frustrati.

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