23 gennaio 2011

Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace 2010


« Durante gli ultimi decenni la Cina ha fatto enormi progressi economici, forse unici al mondo, e molte persone sono state sollevate dalla povertà. Il Paese ha raggiunto un nuovo status che implica maggiore responsabilità nella scena internazionale, che riguarda anche i diritti politici. L’articolo 35 della Costituzione cinese stabilisce che i cittadini godono delle libertà di associazione, di assemblea, di manifestazione e di discorso, ma queste libertà in realtà non vengono messe in pratica». «Per oltre due decenni, Liu è stato un grande difensore dell’applicazione di questi diritti, ha preso parte alla protesta di Tienanmen nell’89, è stato tra i firmatari e creatori di Charta 08, manifesto per la democrazia in Cina. Liu ha costantemente sottolineato questi diritti violati dalla Cina. La campagna per il rispetto e l’applicazione dei diritti umani fondamentali è stata portata avanti da tanti cinesi e Liu è diventato il simbolo principale di questa lotta». »
Dopo aver appreso dell'attribuzione del premio le reazioni cinesi sono state scomposte e molto dure. Il governo cinese ha di fatto interrotto la diretta televisiva con il comitato del Nobel, ha censurato tutti i commenti dei leader occidentali e ha richiamato l'ambasciatore norvegese per avere spiegazioni, definendo il premio a Xiaobo una «oscenità» (Articolo).
En vista de que el gobierno chino había amenazado a Noruega con romper relaciones comerciales, el canciller noruego Jonas Gahr Store, envió una respuesta oficial en la que recordaba que la concesión del premio es independiente del gobierno de Noruega, y agregó que la independencia puede ser difícil de entender para el gobierno chino.
Appena saputo del premio, le autorità cinesi hanno messo agli arresti domiciliari la moglie di Liu, nel tentativo di non permetterle contatti con i giornalisti stranieri (articolo). Nei giorni seguenti sono stati posti agli arresti domicialiari tutti i membri della sua famiglia, per impedire che un cinese vada a ritirare il premio ad Oslo.

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