17 febbraio 2011

La storia siamo noi


Sono preoccupato. Sembra proprio che nulla riesca a smuovere le acque nel panorama politico italiano. Il processo che comincerà il 6 aprile insieme a tutti gli altri già cominciati da tempo non sembrano preoccupare la maggioranza che anzi guadagna consensi in Parlamento con la ormai consolidata tecnica dell'acquisto di Onorevoli al dettaglio. Uno ad uno, meticolosamente, senza neanche eccessiva difficoltà considerato che da tempo non si occupano di altro, l'Italia può aspettare. Ed aspetterà ancora tanto visto che da questa legislatura in caso di elezioni anticipate gli attuali deputati perderanno il vitalizio e così coloro (praticamente tutti) che sono ben consapevoli di non essere rieletti si avvicineranno sempre più al padrone d'Italia anche se ciò dovesse comportare la vendita in saldi della propria anima. A poco serviranno 1.000.000 di persone suddivise in piazze di tutto il mondo a paragone di 150 guidate da una pseudo-donna affetta da sindrome bipolare perchè tanto, come ha affermato il direttore del Tempo a Ballarò, erano molti di più gli italiani nelle proprie case che quelli in piazza a manifestare. Una considerazione che riflette quella parte dell'Italia che non sa più cosa inventarsi davanti all'evidenza dell'inevitabile fine di un'epoca, quella del berlusconismo e che non riesce a provare neanche un pò di vergogna nei confronti di un periodo storico che sarà ricordato dalle generazioni a venire come uno dei più ridicoli di sempre. Tutto questo si sarebbe potuto evitare? il capo dello stato poteva in qualche modo intervenire? la chiesa non avrebbe fatto meglio ad esprimersi esplicitamente invece di nascondersi e lasciare ad una suora missionaria il compito di salvarle la faccia davanti all'opinione pubblica? Dice un grande della musica italiana "La storia siamo noi" ed è proprio questo che maggiormente mi preoccupa ed allo stesso tempo mi ferisce, essere parte di questa reiterata violenza nei confronti della dignità umana, essere parte di questa storia.

1 commento:

  1. Siamo parte di un degrado culturale perpetrato in modo cosciente e sistematico dai poteri forti che hanno sempre governato il paese. E purtroppo non c'è democrazia se non c'è cultura... Il direttore de "il Tempo"...che marionetta! Un'altro giornalista preso al mercatino delle pulci, tra gli scarti. Ma come hanno fatto tutti gli oppositori del dittatore di Arcore a fallire sistematicamente...chi prima, chi dopo? La costituzione nella sua "ingenuità" non prevedeva l'ineleggibilità di un uomo così potente...ora puo' comprare chiunque, farsi le leggi...e pure barcolla perchè siamo in un pantano e sopratutto i giovani, quella parte d'Italia sempre più separata da un futuro dignitoso, si stanno smuovendo...resistiamo.

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