3 aprile 2011

Cercasi uno Stato non colluso con la mafia che sia in grado di tutelare i suoi uomini più coraggiosi


Falcone e Borsellino partirono da zero, inflissero un colpo micidiale all'organizzazione criminale "cosa nostra" sulla base di collegamenti fra crimini apparentemente isolati. Non sapevano niente e sono riusciti a vincere la loro battaglia anche se dopo le sentenze del maxiprocesso il pool antimafia venne chirurgicamente smantellato dall'alto. Avevano sconfitto coloro che imponevano il "pizzo" ma era evidente che mirassero ben più in alto. Erano uomini di Stato ma non facevano gli interessi degli uomini che lo rappresentavano e per questo furono ammazzati. Noi oggi invece, grazie al loro lavoro, sappiamo tutto sulla mafia però non la affrontiamo più. La gente del sud è ormai fin troppo abituata a conviverci e quella del nord non la vede o fa finta di non vederla. Il "pizzo" è ormai ampiamente istituzionalizzato e la criminalità organizzata dilaga ovunque, oggi più che mai. E come sarebbe possibile impegnarsi nella lotta contro la mafia, quella che opprime direttamente la gente fino a sottrarle l'aria, se non siamo neanche nelle condizioni di eliminare quella criminalità apparentemente legalizzata ed alla mafia strettamente connessa che si è impossessata della presidenza del consiglio?

1 commento:

  1. Come fare? è davvero una grande domanda..me ne viene un'altra:
    partire o restare dal nostro "bel Paese"??
    ....in ogni caso l'unica salvezza è non dimenticare quanto è successo, perchè il sacrificio di uomini animati da una feroce onestà non sia stato vano.Forse dovremmo far sì che le nostre azioni siano guidate da un profondo e onesto senso di giustizia in ogni cosa e in ogni dove..dal Consiglio dei Ministri giù fino alle amministrazioni comunali..alle assemblee di condominio...in coda al supermercato!

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